Scivoleremo sull’arcobaleno

13 giugno 1996
Non avevo mai pensato seriamente alla morte, la lascia­vo agli anziani, agli ammalanti, a coloro che non avevano più ragione di vivere. Si, io amavo la vita: gli amici, il sole dell’estate e m’annegavo nell’infinito dei miei pensieri d’adolescente e sognavo il mio futuro… Quello stesso futuro che mi è stato negato. Perché ci è concesso di morire a sedici anni? Ora che mi è rimasto solo lo spi­rito mi rendo conto che avrei potuto dare di più agli altri, avrei così nutrito d’amore il mio egoismo. Qui è tutto così strano, sono nel vuoto più assoluto, ma in una magica atmosfera, si parla con lo sguardo ed il silenzio è la nostra voce. Posso persino osservare il mondo dei viventi: la mia famiglia, i miei compagni di scuola… ma il rimorso di non aver superato la barriera del mio essere mi logora l’animo. Che cosa mi resta ora di quei soldi In tasca, di quell’abitino firmato, del mio stesso corpo? Vedo i miei cari che mi stanno piangendo e mentono: io non sono cosi brava e buona con tutti … per ogni defun­to le stesse frasi… IPOCRITI!
Poco distante, in un letto d’ospedale vedo un bambino, avrà poco più di sei anni e mi sembra molto malato (da come si muove penso non possa vedere)… Ma chi ha il coraggio di permettere tutto questo? Togliere a un bimbo la luce, i colori del mondo, legarlo ad una mac­china per sopravvivere. E tutto cosi inspiegabile!… Che male può aver tatto una simile creatura?
Vorrei fare qualcosa, tenergli compagnia, stringergli le mani e farlo volare in cielo con la fantasia… Sento che mi sta aspettando, che ha bisogno di me come la primavera del sole per fiorire. Ma come posso fare? C’è un mondo intero che ci divide e lui è ancora troppo piccolo per raggiungermi. DEVE VIVERE.
Mio Dio! Cosa stanno facendo al mio corpo? Mamma e papà sembrano tranquilli, mi stanno abbracciando forte… Cosa vogliono farmi? Non possono avvertire dolore, ma è come se il mio cuore mi facesse male in petto. Mi stanno togliendo gli organi e se li portano via … NON CAPISCO.

29 Giugno 1996
Sono stata diversi giorni ad osservare di sotto e devo ammettere che ciò che prima ritenevo strano ora mi è totalmente incomprensibile. Hanno messo i miei organi in… IN QUEL BAMBINO! Possibile che a sedici anni non mi renda conto di ciò che mi sta accadendo? Le condizioni del piccolo sono molto migliorate da quando sono entrata in lui. I suoi occhi non sono più persi nel vuoto, segue con lo sguardo i gesti della mamma… è così dolce! Ora il suo respiro è migliore e si può alzare e fare brevi passeggiate all’aria aperta. Sono così felice che se avessi gli occhi per farlo piangere di gioia! Vederlo rivivere giorno dopo giorno è una sensazione meravigliosa. Sono stata io a fare questo? Forse la mia voce arriva sulla terra e questi miei pensieri vengono uditi. Piccolo mio se veramente mi senti. sappi che ti sono vicina… SONO FELICE, TANTO FELICE…

19 Settembre 1996
È passato tantissimo tempo e devo dire di aver capito più ora sulla vita, che quando le appartenevo. Il piccolo proprio Ieri ha iniziato la scuola, è stato veramente emozionante vederlo ridere con i suoi nuovi amichetti, la cartella in spalle e il grembiulino a quadretti bianchi e blu… L’hanno accompagnato i suoi genitori, I miei… ed io… Si, ero proprio io che gli palpitavo In petto, ero io che gli illuminavo il cammino e gli coloravo il mondo. IO , .. IO!
Non avrei mai immaginato di dare adesso un senso alla mia esistenza e questo mi rende veramente tanto felice. In verità non sono morta, continuo la mia vita ingiusta­mente troncata in quel bambino di soli sei anni. Gli starò vicino ogni giorno per farlo sognare: lo alzerò in volo sulle nuvole, balleremo insieme fino a sera e prima che le stelle si confondano con i suoi occhioni neri scivoleremo sull’arcobaleno e ci addormenteremo mano nella mano al canto soave degli angeli del cielo…
Pelosi llaria (16 – 2°’ premio E.)

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