Trapianto di rene da donatore vivente: espianto in laparoscopia

(Medicina Live) – 18 dic. 2010 –  Un trapianto di rene da donatore vivente. Non è la prima volta che accade, ma rimane un intervento raro e straordinario: poco tempo fa a Roma, presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù un padre aveva donato un rene alla propria piccola figlia (leggi). Stavolta è stato un marito ad offrire l’organo alla moglie. L’intervento si è svolto presso il Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena: con la tecnica laparoscopica, dunque poco invasiva, è stato prelevato il rene. Sono bastati quattro piccoli fori sull’addome dell’uomo di 56 anni, attraverso i quali bisturi, micro-telecamera e strumentazioni particolari hanno permesso l’espianto. La metodica, definita mininvasiva,ovviamente è meno rischiosa del procedimento tradizionale ed il recupero post-operatorio è sicuramente più breve.

La donna trapiantata, 49enne, da 5 anni era sottoposta a emodialisi, affetta da insufficienza renale cronica. Ha ricevuto un dono speciale per Natale, non c’è che dire! Un grande gesto d’amore e di coraggio. E’ accaduto il 3 Dicembre scorso ed il donatore è stato dimesso dopo soli 6 giorni di degenza, che invece è stata leggermente più lunga per la paziente sottoposta a trapianto. Ora sono ambedue a casa ed in buona salute. Ad operare contemporaneamente i due coniugi, un’ equipe di 5 chirurghi, 4 anestesisti e 9 infermieri guidati dal Prof. Mario Carmellini che ha spiegato:

“Il prelievo in laparoscopia è molto più semplice e permette un recupero rapido per chi ha donato. Per questo motivo tale tecnica aumenta la predisposizione dei familiari a donare un rene al proprio parente malato, rasserenando anche di più il ricevente”.

Di certo non è possibile offrire tutti gli organi ad una persona cara, ma un rene permette una sopravvivenza normale: anzi, secondo alcune ricerche internazionali sull’aspettativa di vita di chi dona, ne è emersa non solo una durata eguale alla media, ma anche e soprattutto una migliore qualità: donare un organo farebbe bene alla salute! Ricordiamo che è in corso un dibattito sulla cosiddetta “Donazione Samaritana”.

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