SANITA’: TRENTO E’ LA PRIMA PROVINCIA IN CUI I TRAPIANTATI DI RENE SUPERANO QUELLI IN DIALISI

AGENPARL) – Roma, 16 feb – Un importante risultato della sanità trentina,  frutto di un grosso lavoro di squadra, che emerge dai dati forniti dell’ambulatorio trapianto renale dell’unità operativa di nefrologia e dialisi, al 31 dicembre 2010.
Al termine del 2010, nell’ambito della PAT, i pazienti con malattia renale portatori di trapianto di rene sono in numero maggiore di quello dei pazienti in trattamento dialitico: 256 con trapianto e 250 in dialisi (50,6% vs 49,4%). Questo dato posiziona la PAT al primo posto a livello nazionale, ove in media meno del 40% dei pazienti è portatore di trapianto e oltre il 60% è in trattamento dialitico.
I primi interventi di trapianto furono fatti nel 1969, e da allora ben 414 pazienti trentini hanno potuto beneficiare di questo intervento, che permette ai pazienti il ritorno ad una vita di normalità. Di questi trapianti, 168 sono stati eseguiti presso la Clinica Universitaria di Innsbruck, 197 nei centri del Nord Italian Transplant, in particolare Milano-Niguarda e Verona.
Il 1° gennaio del 1978 iniziò la collaborazione con la Clinica Universitaria di Innsbruck, che nel corso di questi anni ha effettuato 168 trapianti di rene, 12 di rene e pancreas, 9 di rene e fegato. La convenzione con Innsbruck è stata rinnovata nel 1999 e in un recente incontro a Rovereto nell’ottobre del 2010 è stata rinsaldata questa collaborazione fra l’ Azienda Sanitaria, la Provincia Autonoma di Trento e la Clinica Universitaria  rappresentata dal prof. Johann Pratsckhe, successore del pioniere dei trapianti prof. Raimund Margreiter che nell’ottobre del 2009, al momento del suo pensionamento, venne insignito per la sua attività a favore dei pazienti trentini con l’alta onorificenza  “l’ Aquila di San Venceslao”.
Altri dati significativi dell’ambulatorio trapianti di rene dell’unità operativa di nefrologia e dialisi riguarda i pazienti in lista di attesa di trapianto che attualmente sono 29 (erano 49 nel 2006, 38 nel 2008), e rappresentano l’11.5% della popolazione attualmente in dialisi.
I numeri relativamente bassi, rappresentano il risultato di una attività importante svolta in tutti questi anni.
Per quanto riguarda il passato, nel 1990 solo il 19% dei pazienti trentini con malattia renale era portatore di trapianto di rene, nel 2000 il dato era del 33% (in dieci anni un incremento di 14 punti percentuali), nel 2010 il 51% (oltre 18 punti di incremento nel decennio).
Un grosso contributo a questo significativo traguardo è stato dati in questi ultimi anni dalla presenza della neurochirurgia a Trento, che consente di trattenere i pazienti potenziali donatori  con lesioni cerebrali. In passato questo tipo di pazienti veniva trasferito a Bolzano o Verona, per cui i reni donati erano assegnati a tutti i pazienti in lista, mentre adesso un rene donato viene assegnato al centro donatore, e quindi ad un paziente trentino.
Non deve inoltre essere dimenticato il gravoso impegno dei medici e del personale della rianimazione del Santa Chiara che devono seguire tutte le fasi della donazione, dalla constatazione della morte cerebrale fino all’atto del prelievo. La notevole sensibilità di questi operatori, che si trovano a dover gestire in prima persona le fasi più delicate ed emotive della donazione, cioè quelle di chiedere ai familiari l’autorizzazione a compiere il prelievo, ha permesso di raggiungere questi risultati. Solo medici ed infermieri altamente sensibili possono comunicare ai familiari la morte cerebrale di un loro caro e nello stesso tempo chiedere la disponibilità alla donazione. Anche in questi gesti si può leggere l’alto livello di generosità della gente trentina.
Altri dati significativi dell’ambulatorio trapianti renali sono il numero delle visite eseguite nel 2010, ben 1745, gli oltre 260 esami ecografici di reni trapiantati, oltre 140 day-hospital per le terapie infusive o antibiotiche.
Infine, è degno di nota anche l’incremento dell’attività di donazione da vivente, per cui un familiare (moglie/marito/figli) si offre a donare un rene.
Negli ultimi tre anni ben 5 trapianti sono stati eseguiti grazie a questo importante gesto di generosità, e altri 2 sono in programma nei prossimi mesi.
Nel loro insieme questi risultati rappresentano un’eccellenza della sanità trentina, frutto di un grosso lavoro di squadra, a cui contribuiscono molti attori, quali il coordinamento aziendale trapianti e le unità operative di  nefrologia, con il suo ambulatorio dedicato, di rianimazione, di neurochirurgia e il personale delle sale operatorie.
E’ quanto comunica l’ufficio stampa dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.

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