Prevenire l’insufficienza renale e giocare d’anticipo

Una patologia subdola che s’insinua silenziosamente nella vita

(www.italiasalute.it) – 15 Feb. 2012 –   Si tratta di grandi numeri che riguardano la popolazione italiana, le persone con insufficienza renale sono oltre 5 milioni e rischiano dialisi, necessità di un trapianto e nella migliore delle ipotesi complicanze cardiovascolari.
Tale numero arriva a duplicarsi se si considerano le patologie renali di vari livelli di gravità e che tenderà ad aumentare sempre più tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione generale.
Per evitare una deriva di tali proporzioni, sarebbe sufficiente che le persone si sottoponessero a esami clinici banali quali il test delle urine e il dosaggio ematico della creatinina. È per questo che creare un’alleanza con il mondo dello sport in cui accertamenti di questo tipo sono routinarie, aiuterebbe ad un’educazione alla salute che porterebbe alla riduzione drastica di un problema che presenta anche costi molto elevati per la collettività.
La Sin (Società italiana di nefrologia) e la Fir (Fondazione italiana rene), in collaborazione con Croce Rossa Italiana e Società internazionale di nefrologia, sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del ministero della Salute, si fanno promotori di questa alleanza con il mondo dello sport attraverso un programma di visite gratuite in 215 centri di nefrologia in tutto il Paese, (informazioni su www.sin-italy.org e www.fondazioneitalianadelrene.org).
L’icona delle Olimpiadi del 2012 sarà la campionessa mondiale di canoa Josefa Idem, che la prossima estate parteciperà a Londra alla sua ottava Olimpiade consecutiva. “Un risultato frutto di duri allenamenti – commenta Rosanna Coppo, presidente Sin – di uno stile di vita corretto, ma anche di controlli medici periodici: proprio quelli cui dovrebbero sottoporsi tutti per prevenire la malattia renale”.
L’insufficienza renale è secondo gli esperti della materia una malattia che si insinua subdolamente quasi senza sintomi, è proprio questa caratteristica di silenziosità che la rende molto pericolosa. Se e quando si fa sentire il danno d’organo, è già in una fase avanzata in cui spesso la dialisi diventa l’unica cura.

“Il numero di italiani in dialisi cresce al ritmo di 9 mila nuovi casi all’anno”, segnala Coppo, direttrice di Nefrologia, dialisi e trapianto pediatrico all’ospedale Regina Margherita di Torino.
“un paziente dializzato costa complessivamente circa 50 mila euro all’anno”. “In totale, la spesa annuale per tutti i dializzati italiani ammonta alla cifra enorme di 2 miliardi di euro”, continua la presidente della Sin. “Eppure, basterebbe trattare in modo intensivo anche solo il 10% delle persone con riduzione moderata della funzionalità renale (funzionalità residua al 60%), ritardando di 5 anni la loro progressione verso un danno d’organo significativo, per risparmiare 2 miliardi di euro: tanti da pagare un anno di sedute ai dializzati di oggi”.
“Il 60% delle cause di ingresso in dialisi può essere affrontato e gestito”, evidenzia infatti Diego Brancaccio, presidente Fir. “Basti pensare che il 72% dei dializzati nel mondo sono pazienti diabetici o ipertesi”.”Grazie alla diagnosi e al trattamento precoci si può non solo rallentare il decorso della malattia renale” – puntualizza Coppo – “ma persino invertirlo, restituendo ai reni una piena funzionalità”.
Questo dunque, è ciò che suggeriscono i nefrologi: “Una volta all’anno misurare la pressione arteriosa ed effettuare l’esame delle urine”, mentre, “talvolta può essere necessario conoscere il valore della creatinina nel sangue ed effettuare un’ecografia renale”.
È importante quindi sensibilizzare anche medici di famiglia, per cui sono state presentate le Linee guida della Sin. Un documento utile alla prevenzione, alla diagnosi e alla appropriatezza dei percorsi di gestione delle malattie dei reni.

dr.ssa Anna Saito
15/02/2012

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