Igiene orale

IGIENE ORALE E TRAPIANTO D’ORGANO

Il trapianto è un intervento di chirurgia che prevede la sostituzione di un organo di un organismo vivente, in quanto malfunzionante, con un altro prestante l’omologa funzione, espiantato da un altro individuo. I trapianti d’organo che vengono eseguiti più frequentemente sono quelli di cuore, rene, fegato, polmoni e midollo osseo.
Dal punto di vista clinico il trapianto è l’unica cura possibile per un vasto gruppo di malattie degenerative, talora ad evoluzione acuta, in cui la terapia sostitutiva non è sempre possibile. Ad esempio, il trapianto di rene consente di liberare il paziente dalla dialisi, in corso di insufficienza renale cronica, e di migliorarne sensibilmente la qualità di vita.
I pazienti trapiantati d’organo assumono farmaci immunosoppressori per evitare il rischio di rigetto. Il farmaco più utilizzato è la ciclosporina A, scoperta da Borel nel 1977. Tuttavia, la terapia immunosoppressiva può determinare rischi di tossicità, come epatotossicità o nefrotossicità, aumento della frequenza di infezioni, neoplasie e patologie vascolari. A livello del cavo orale è in grado di produrre aumento di volume gengivale, che si manifesta inizialmente a carico della papilla interdentale degli elementi anteriori, per poi passare a quelli posteriori, interessando il versante palatino e linguale. In seguito a diversi anni dalla sua assunzione, la ciclosporina è in grado di far assumere al tessuto gengivale una consistenza fibrosa e più chiara, indotta dall’aumento della componente collagenica. Inoltre, se le condizioni di igiene orale orale non vengono monitorate, la gengiva può giungere a ricoprire quasi completamente gli elementi dentari, con ripercussioni a carico della salute del cavo orale. Infatti, l’aumento di volume gengivale impedisce un efficace controllo della placca batterica nella normale esecuzione delle pratiche di igiene orale domiciliare, favorendo la formazione di tartaro. Questi fattori sono responsabili della formazione di tasche parodontali e pseudo tasche, che a loro volta provocano mobilità dentaria, processi cariosi, una forte alitosi e un disagio estetico nella normale vita di relazione del paziente. Dall’’instaurarsi di queste patologie scaturisce un’alta carica batterica all’interno del cavo orale, che potrebbe ripercuotersi a livello sistemico, causando il rigetto dell’organo trapiantato.
L’esigenza di sottoporre a terapie preventive di igiene orale e a cure odontoiatriche i pazienti trapiantati e in attesa di trapianto ha condotto dal 1990 la clinica odontoiatrica degli “Spedali Civili” di Brescia ad occuparsi di questo problema, organizzando al suo interno un centro funzionale interdisciplinare dedicato ai pazienti trapiantati d’organo. Tale impegno è stato stimolato anche dall’Ussl che, con provvedimento deliberativo n.1336 del 13/06/90, ha presentato la necessità di assicurare ai pazienti ricoverati presso il reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale del Bambini “Umberto I” a causa di trapianto epatico una perfetta igiene orale, al fine di prevenire fenomeni infettivi di origine orale in soggetti immunosoppressi.
L’organizzazione presente nei reparti della clinica odontoiatrica di Brescia prevede la compilazione di una scheda clinica che racchiuda le informazioni anamnestiche dei pazienti, compresa la terapia farmacologica, ed un’analisi specifica del caso con informazioni relative all’esame parodontale. In questo modo, ogni singolo paziente riceverà servizi di cura e prevenzione per ripristinare lo stato di salute orale del cavo orale. L’intento è quello di stabilire le tempistiche di intervento, migliorare la qualità di vita del paziente trapiantato e monitorare a medio e lungo termine i risultati ottenuti. Inoltre, la diminuzione della carica batterica porterà ad una riduzione del rischio di rigetto.
Dal 1997 i pazienti trapiantati e dializzati in cura presso la clinica odontoiatrica di Brescia sono aumentati sensibilmente del 10%, ma le prestazioni di igiene orale sono passate da un totale di 169 nell’anno 2001 ad una somma complessiva di 240 nel 2009. Tuttavia, purtroppo non tutti i pazienti sottoposti a trapianto sanno dell’esistenza di questo servizio; è quindi auspicabile avere, attraverso la diffusione della conoscenza, un numero sempre maggiore di pazienti aventi diritto alla prevenzione e cure specifiche mirate appositamente per loro.

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