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“DOMANI”: LA SPERANZA PER UN FUTURO MIGLIORE

Scarica i numeri della nostra rivista: Domani

“Domani”, il periodico dell’Associazione Nazionale Trapiantati di Organi, rappresenta sia un importante momento di informazione per gli associati ed i simpatizzanti che un veicolo di collegamento con il mondo esterno.
Contemporaneamente ha assunto anche il ruolo di riflessione, dibattito ed approfondimento, rispetto alle tematiche sanitarie connesse con la problematica del “trapianto”, ospitando, sempre più frequentemente, i contributi di Insigni medici, che hanno potuto così diffondere ad un pubblico più vasto il risultato delle ricerche effettuate o delle sperimentazioni In atto.
In altri casi la rivista ha costituito lo stimolo proficuo per il varo di provvedimenti legislativi in tema di trapianto. In ogni caso, è stata svolta un’opera di sensibilizzazione e di educazione sanitaria in generale e, in particolare, per la prevenzione delle malattie a rischio di trapianto.
Certamente non sono mancati l’azione di tessitura informativa di ogni vicenda lieta o triste riguardante gli associati, circa 3200 disseminati in tutto il territorio nazionale, e il puntuale notiziario sull’organizzazione di eventi e manifestazioni che hanno caratterizzato la vita dell’associazione.
Ormai “Domani” ha raggiunto negli anni la tiratura di diverse migliaia di copie (circa settemilacinquecento) e, in sintesi, potremmo dire che rappresenta, dal punto di vista editoriale, la concreta testimonianza della speranza per un futuro migliore. Oltre agli associati ed ai simpatizzanti viene inviato ai Centri di Trapianto, sia nazionali che esteri, alle Asl (Aziende sanitarie locali) ed alle Aziende Ospedaliere.

Il periodico, attraverso gli scritti degli stessi associati, familiari, medici, trapiantati, operatori sanitari, amministratori, amici a vario titolo dell’associazione, costituisce il quaderno dalle pagine aperte della memoria dell’Anto, fascicoli che tutti possono consultare.
Sono trascorsi ormai sedici anni dall’uscita del primo numero, che vide la luce nel quarto trimestre del 1993: quattro paginette in tutto, “per rilanciare il rapporto con tutti gli iscritti e i loro familiari, con i simpatizzanti e con tutti coloro che vogliono collaborare sui temi e sulle finalità che la nostra associazione si è data”. E fu beneaugurante la recensione di un libro-verità sui trapianti d’organi che aiutava a trovare il coraggio di vivere:
“Un cuore nuovo per lottare”, una pubblicazione curata dal fondatore, e primo presidente dell’Anto, cav. Edmondo Pugnotti, che aveva affrontato il trapianto di cuore in Francia. In ultima pagina si faceva, invece, il punto sui trapianti di rene.
Nel 1994 venivano stampati due numeri: di rilievo, in quello di aprile, l’approfondimento della legge 578 del 29 dicembre 1993 da parte del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Brescia. dr. Giancarlo Zappa, mentre in quello di dicembre il dr. Silvio Sandrlnl, assistente presso la divisione di nefrologia, dialisi e trapianto degli Ospedali Civili di Brescia, ritornava sul tema dei trapianti di rene a Brescia, mentre parallelamente, dal punto di vista più generale, si affrontava il problema del silenzioassenso nei trapianti.
Anche nel 1995 venivano dati alla stampa due numeri. Nel marzo, sotto il titolo “nello scambio tra la morte e la vita un’autentica gara di generosità” si stralciavano due testimonianze di trapiantati francesi, rilasciate alla rivista “Revivre”, organo di informazione dell’A.D.O.T. (Associazione Donatori Organi Tessuti), che cercavano di dare una risposta ad alcune domande fondamentali:
“Come si vive l’attesa e il dopo trapianto? Cosa si pensa, cosa si prova? Come avviene, nella generosità, lo “scambio” tra la vita e la morte?”.
Danilo Ravarini, invece portava l’esperienza di un malato di fegato salvato grazie ad un trapianto. Nel numero di dicembre si salutava con favore la chiara e determinante sentenza della Corte Costituzionale in tema di donazioni d’organo: era dichiarato legale l’espianto dopo la morte cerebrale. La sentenza, quindi, rappresentava una speranza più fondata per coloro che erano in attesa di trapianto.
Nel 1996, in aprile, si riportava interamente lo Statuto dell’associazione e, a tutti i trapiantati e a coloro che erano in attesa di trapianto, si lanciava l’invito a prendere contatto con l’Associazione, che era ed é disponibile a fornire il massimo aiuto. Inoltre si pubblicava l’appello per aiutare la ricerca medica, affinché potesse progredire sempre di più. Con il numero di ottobre si puntava al coordinamento nazionale, con la costituzione del Forum delle associazioni ed organismi che operavano a favore del trapiantato (Roma, 9 giugno 1996) e si entrava idealmente in Europa con la partecipazione alla prima giornata europea per il dono e il trapianto di organi, tenutasi presso il Centro internazionale conferenze di Ginevra il 14 settembre 1996.
Dal 1997 il giornale si trasformava in rivista, proseguendo, sia nel numero di marzo che in quello di ottobre, con l’informazione sulla vita e le manifestazioni dell’Associazione. Si portavano avanti sia il ruolo di approfondimento del temi legati al trapianto, quale “la morte cerebrale”, che le iniziative del Forum delle Associazioni.
Nel 1998, a marzo, ci si occupava del secondo convegno di bioetica, della donazione al Sant’Orsola di Brescia di una modernissima apparecchiatura per la cura dei noduli epatici attraverso le radiofrequenze, e delle misteriose pietre di Ica, mentre in quello di ottobre si puntualizzavano le molteplici attività del Forum.
Nel 1999, a marzo, si ritornava sul testo di legge relativo ai trapianti ed alle donazioni degli organi, si celebrava il ventesimo anniversario dei trapianti renali agli Spedali Civili di Brescia, e si approfondivano le problematiche odontoiatriche nel paziente trapiantato d’organo; a ottobre si esaminavano ulteriormente gli aspetti giuridici dei trapianti. Oltre ad ospitare il diario di un’ammalata, la rivista informava sulle modalità di nutrirsi in modo equilibrato, attraverso un’alimentazione corretta e, infine, affrontava le problematiche del trapianto di cornea.
Intanto “Domani” iniziava a valorizzare in copertina i luoghi e le architetture, o le opere d’arte più significative della tradizione artistica bresciana.
Nel 2000, a marzo, oltre ad una nutrita informazione sulle iniziative dell’Associazione, si ritornava a sottolineare il tema della paura a donare gli organi e, inoltre, si riportava l’esperienza del trapianto cardiaco a Bergamo. Nel numero di ottobre, in tema di educazione sanitaria, si affrontava il problema del fumo e della salute orale, si riportava il testo del discorso del papa Giovanni Paolo Il al Congresso internazionale dedicato alla medicina dei trapianti e, in un altro articolo, si sottolineava come l’etica in relazione ai trapianti si alleasse al diritto: “non un pugno chiuso, ma una mano aperta”.
Per il 2001, nel numero di marzo, tra dono e speranza, si proseguiva nell’approfondimento dei trapianti renali, della morte cerebrale, del fegato bioartificiale e dell’approvazione dello statuto nazionale del Forum nazionale delle associazioni dei neuropatici e di volontariato; nel numero di ottobre si rilevava come Il trapianto costituisse nuova vita, scaturita da un cuore generoso. Inoltre si presentavano le iniziative dell’Associazione italiana contro le leucemie e le modalità per gli accertamenti di invalidità dell’Asl. Proseguiva, inoltre, la pubblicazione delle testimonianze di trapiantati (“L’amore ha ridato la vita”).
Il primo numero di “Domani” del 2002 si apriva con il trapianto “fonte inesauribile di vita”, sottolineando come l’amore per la vita generasse la vita, mentre in tema di educazione sanitaria si affrontavano i temi dell’epatite C, che causa più vittime dell’Aids, e si pubblicava una lettera diretta al Ministro della Sanità prof. Sirchia. Il numero di ottobre era dedicato, in particolare, alla giornata della donazione e del trapianto.
Nel 2003, a marzo, si presentava lo statuto dell’Associazione e il suo progetto annuale, mentre in tema di prevenzione sanitaria si affrontavano le problematiche relative al cancro colo-rettale ed all’ipertensione, oltre alle ultime ricerche in tema di trapianto di cornea. In apposito inserto si faceva il punto sull’attività di donazione e di trapianto d’organi in Italia. Nel numero di ottobre si pubblicavano alcuni articoli riguardanti il tumore allo stomaco (prevenzione e diagnosi precoce) e la settimana dedicata all’ematologia-europea. Infine, si concludeva il “viaggio” nell’ipertensione arteriosa.
Nel 2004, a marzo, la riflessione che l’amore vero non permette che la vita in pericolo si spenga. Tra prevenzione sanitaria (“Le epatiti virali”) e approfondimenti (“Ecotomografia addominale da stetoscopio dell’epatogastroenterologo a indagine sofisticata”, “Indicazioni, controindicazioni al trapianto di polmoni e selezione del ricevente” e “Trapianto del midollo osseo”) si riportava la carta dei diritti del malato, mentre continuava la ricca informazione sulle attività dell’Associazione. Nel numero di ottobre gli approfondimenti scientifici relativi ai trapianti cardiaci, di fegato e di polmone, ed ai problemi oculistici; interessanti anche la riflessione sull’alcolismo e le linee guida sul trapianto.
Nel 2005 si apriva il numero di marzo del “Domani” con l’evento, che resterà nella memoria dell’ANTO, dell’inaugurazione del Monumento ai Donatori, posto presso gli Spedali Civili. Si trattavano anche le indicazioni per la patente, le informazioni generali per il trapianto di pancreas e la delicata questione delle liste di attesa. Ad ottobre, si parlava di consigli alimentari e si celebrava il 1000° trapianto di rene presso gli Spedali Civili, approfondendo la gestione clinica di tali pazienti. Di grande rilievo anche le sezioni dedicate alle patologie del cavo orale ed al trapianto di cornea.
A marzo 2006, l’ANTO festeggiava una duplice ricorrenza: la nascita del primo Gruppo Periferico a Ghedi, e il 500° trapianto di fegato presso gli Spedali Riuniti di Bergamo. Nello stesso tempo, si tornava sulla delicata questione dei tumori. Ad ottobre si dava il benvenuto al nuovo Consiglio di Amministrazione. Dal punto di vista scientifico, un interessante confronto tra i farmaci anti-rigetto ed una sintesi del convegno tavola rotonda presso l’Ospedale S. Orsola, con il coordinamento del dr. Salmi.
Il numero di marzo 2007 iniziava con le testimonianze di trapiantati e trapiantandi, e proseguiva con un ulteriore intervento sul contenzioso aperto per la patente ai trapiantati. Interessante l’approfondimento sulla depressione, vera e propria malattia dei nostri tempi. In ottobre, una intera sezione dedicata ai reni ed alle relative patologie, oltre alla sintesi della normativa riguardante il silenzio assenso.
Nel marzo 2008, la fastosa celebrazione dei primi venti anni di attività dell’ANTO: un traguardo invidiabile! Ricorrevano anche i primi dieci anni dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale S. Orsola. Si rifletteva insieme anche sulla diffusione della cocaina. L’ANTO apriva il “Domani” anche ad altre realtà associative di categoria, prima fra tutte l’ATO Marche. In ottobre, un’interessante sezione dedicata alla professione infermieristica. Degni di nota, gli articoli scientifici sulla dieta nel pre e post trapianto di fegato, sulla salute orale e sulle malattie renali.

AI momento della fondazione del periodico si utilizzavano diverse tipografie, spezzettando anche i processi di assemblaggio per ridurne il più possibile i costi.
Ci si recava anche in tipografie molto distanti, in cui si riuscivano a spuntare i prezzi più contenuti.
Del resto, ogni uscita rappresentava una scommessa che non garantiva l’uscita successiva. Ma, di fatto, “Domani” riusciva a mantenere la sua periodicità.
Ed oggi si può dire che l’impegno è stato mantenuto e che i sacrifici hanno dato buon esito, maturando nel tempo una rivista di rinnovato spessore culturale e con un maggior numero di pagine.
In questo senso, “Domani” rappresenta la speranza di un futuro, che può essere prossimo o venturo, ma che in ogni caso costituisce la fiduciosa attesa di un giorno migliore.
Non si tratta di un’aspettativa inoperosa con le mani in mano, ma di una speranza che possiamo e dobbiamo rinvigorire con il nostro impegno e con la nostra solidarietà. Perché il domani, o sarà il domani di tutti, o non ci potrà essere vero futuro.

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